L’opera d’arte segna, a un tempo, la morte di un’esperienza e la sua moltiplicazione. È un fenomeno assurdo. Non offre una via d’uscita al male dello spirito, ma è, viceversa, uno dei sintomi di questo male, che si ripercuote in tutto il pensiero dell’ uomo. Ma per la prima volta, essa fa uscire lo spirito da se stesso e lo pone di fronte agli altri, non perché esso vi si perda, ma per mostrargli, con un dito preciso, la via senza uscita in cui tutti si inoltrano.
— A. Camus

That’s me.

Artista e musicista, lavora anche con lo pseudonimo _doo_t. (Death of the Olive Trees).

Dopo essersi formato all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia e aver lavorato con Stefano Bombardieri, ha sviluppato una ricerca che esplora la disgregazione, la distruzione e la fine in molte delle sue forme. 

Le sue influenze, radicate nell’arte povera e nell’arte concettuale, si riflettono nell’uso di tecniche come la cianotipia, la scultura in ferro e legno, e la fusione del piombo. 

In L’uomo assurdo (2022) e Orme (2023), ha esplorato temi come la perdita di identità e la fatica come metodo di conoscenza, Le sue installazioni sono progettate per un’interazione intima, invitando gli spettatori a toccare, esplorare e persino portare via frammenti delle opere, mantenendo sempre uno spazio aperto per interpretazioni personali.

Emozioni, pensieri e sensazioni.